“Eriu” di L. Lercari – Seconda Parte [Racconti dell’Alba]

Racconti dell’Alba

Seconda parte – 

Un tempo l’avevano chiamata Danae e l’avevano adorata come la Dea Madre, secoli dopo l’avevano relegata nel limbo leggendario delle divinità dimenticate: la nuova religione aveva preso il sopravvento spazzando via ogni ricordo della sua presenza. Sacerdotesse indomite avevano lottato per la sua preservazione, ma la lotta era stata vana. Merlino era scomparso, svanito, e Morgana era morta. Solo dopo anni di esilio era stata richiamata nella Terra dei Sempre Giovani con il compito ingrato di presenziare solo alle morti dei suoi tanti figli e non più alla loro creazione. L’avevano chiamata Banshee e l’avevano odiata con tutte le loro forze.

Adesso, dopo l’avvento del Tecnopapa e della Nuova Fede delle Nazioni Unificate, non era rimasto neppure quel ricordo nella mente della sua diletta prole e doveva accompagnarli nel loro ultimo, desolato, viaggio in silenzio, nell’ombra, senza una parola di ringraziamento o di odio: l’indifferenza la stava uccidendo.

Cominciò a cullare Jimmy e a cantargli una dolce nenia per tranquillizzarlo. Il piccolo dormiva serenamente. Presto si sarebbe svegliato nel Giardino della Dea Madre e là avrebbe potuto correre felice inseguendo cerbiatti e farfalle. Si sarebbe nutrito al ricco pentolone sempre ricolmo di ghiottonerie che la Dea Possedeva e non avrebbe sofferto mai più il freddo né provato altro dolore.

La Banshee cominciò ad allontanarsi ondeggiando leggiadramente. Il suo compagno, Lug, rimase ancora accanto al padre affranto.

– Sii forte, presto avrai la gioia di un nipote. Una delle tue figlie rimarrà incinta prima della fine

dell’anno. Questo è il dono della Dea. Somiglierà al bimbo che hai perduto stanotte: accoglilo con

amore. Insegna al nascituro ciò che avete dimenticato. Danae non potrà vivere ancora a lungo se

l’oblio l’avvolgerà nuovamente con il suo nero manto. La vostra Terra scomparirebbe presto senza

la Madre rigeneratrice. Aiutala a costruire un futuro per il piccolo che deve ancora nascere.

Uscì silenziosamente. Il ghiaccio nel bicchiere sul bancone si colorò di sangue, il grande specchio s’incrinò in un angolo e l’orologio vittoriano rimase bloccato su quell’ora funesta: le 22: 58.

L’uomo si volse attratto dal rumore provocato dal frangersi dello specchio e vide il suo volto contratto dallo stupefatto dolore, mentre i suoi capelli erano diventati d’un bianco splendente.

Rabby scese le scale precipitosamente rischiando di scivolare e danneggiarsi gravemente la spina dorsale. Abbracciò il padre e cominciò a urlare in preda ad una crisi isterica: il suo amato fratellino non respirava più. Gli si era accostata per rimboccargli le coperte e si era resa conto che non stava dormendo: era morto.

L’uomo la strinse forte a sé e, a sua volta, silenziosamente cominciò a piangere.

Jimmy aveva sette anni quando si accorse che sua madre, Molly O’ Mallory, contrariamente alle mamme dei suoi amici, non mangiava il piccolo pane benedetto che la chiesa distribuiva ai fedeli, ma lo sotterrava accuratamente in un pezzetto del giardino dietro casa, al riparo da occhi indiscreti. Aveva sempre impedito anche a lui di assaggiare quel cibo sacro, ma non ne capiva la ragione e glielo chiese.

La madre gli rispose dolcemente che lo avrebbe capito quando sarebbe stato più grande, per il momento doveva limitarsi a non parlare ad anima viva di questo loro piccolo segreto. La sua bella mamma poteva fidarsi di lui. Ogni volta che gli aveva confidato qualcosa lo aveva sempre taciuto agli altri. Le sorrise e tornò a leggere il libro di leggende che il nonno gli aveva regalato promettendogli che, da grande, gli avrebbe insegnato tante altre cose interessanti su quelle belle favole. Suo nonno lo portava spesso nel suo piccolo studio e gli mostrava la grande quantità di libri che aveva raccolto su quelle fantastiche storie.

Lontano, molto lontano dall’antica casa degli O’Mallory e dal loro pub “La Strega che ride”, i chimici del governo stavano decidendo se era il caso o meno di aumentare la dose di droghe inibitrici della volontà contenute nei panetti consacrati dalla Chiesa della Nuova Fede delle Nazioni Unificate.

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