“ScritturAEsordiente: confessioni di un aspirante scrittore”
Una Rubrica di Cesare Diligenti
affermato sognatore: diventerò scrittore o morirò provandoci.
Puntata 8. Scrivo, sennò sto male
Se non scrivo sto male: non posso farci nulla, è così.
Da quando ho compreso che scrivere è indispensabile per curare la mia inquietudine, lo faccio tutti i giorni. O per lo meno ci provo. Anche se raramente ho infranto questa mia regola.
Poiché quando non scrivo, sto male: non ci posso fare nulla, è così!
Punto e basta.
C’è chi sostiene di cimentarsi in questa attività solo quando è ispirato. Ma per me è diverso; potrei impazzire se attendessi la folgorazione per scrivere. Sono sporadici, infatti, i momenti in cui, pervaso da un’illuminazione, mi sono lasciato trasportare.
Anche se devo ammettere che in quei casi è stato emozionante. Un’esperienza mistica.
Quando guidato da un suono, una parola, o un’immagine, ho iniziato a scrivere finché non le forze non si sono esaurite, è stato magnifico. Glorificante.
Tuttavia, se attendessi solo quei frangenti “carichi di magia” per creare, starei fresco.
Perciò, io, scrivo tutti i giorni. Altrimenti sto male: non posso farci nulla, è così.
In passato ci sono stati periodi, che ricordo come i peggiori e i più dolorosi, in cui non ho scritto nemmeno una parola; a volte è capitato perché mi sentivo stanco, poco ispirato, o semplicemente perché non sapevo da dove incominciare. Ma, poi, con il tempo, ho compreso che come una qualsiasi altra professione, è necessario dedicarvisi i giorni. E, per fortuna, con l’esperienza ho imparato a girare sempre provvisto del mio taccuino: aiuto indispensabile quando, per esempio, non si ha un pc a portata di mano.
E così annoto i miei pensieri a mano libera, su carta.
Consuetudine che mi capita sovente soprattutto quando, destandomi dopo un sogno, o un incubo, vengo pervaso dal desiderio di imprimerlo in maniera indelebile…
Ma questa è un’altra storia.