di Pandurio –
In casa ho da tempo immemore la raccolta completa delle Garzantine, lì in bella vista, usata pochissima ma – lo ammetto – moltissimo agognata.
Non è stata l’unica forma di Enciclopedia della mia vita, in effetti: ricordo ancora quando i miei genitori ne volevano buttare una – neanche particolarmente affidabile – e mi misi di traverso.
Intendiamoci: non vorrei limitarmi a uno di quegli articoli melliflui e noiosamente malinconici in cui si demonizzano il web, Wikipedia, gli Smartphone e magari si cita l’ottimo profumo della carta stampata.
Perché, parliamoci chiaro, Wikipedia lo usiamo tutti e ci è pure molto utile. E certo il problema non è la scrittura “digitale”: come potrei, visto lo spazio in cui verranno pubblicate queste poche righe?
Si tratta semplicemente della presa di coscienza di qualcosa che passa, di qualcosa che viene superata ma che al tempo stesso ha avuto un peso gigantesco: quanta ricerca, quanto lavoro e quanti lavori. Già, perché quante cravatte abbiamo visto girovagare anni fa alla ricerca di una vendita, tanto da diventare proverbiale?
Si andava porta a porta a vendere contenitori di conoscenze.
Non era bellissimo, in una qualche misura?