“ScritturAEsordiente: confessioni di un aspirante scrittore”
Una Rubrica di Cesare Diligenti
affermato sognatore: diventerò scrittore o morirò provandoci.
Puntata 6. Strumento indispensabile
Sparsi ovunque, decine e decine di fogli avvolgono la vita di un’aspirante scrittore: sono le sue riflessioni, i suoi pensieri e i suoi sogni, annotati per paura che fuggano dalla mente; su fogliettini di carta, post-it, pezzi “volanti”, tovagliolini o fazzolettini trasformati all’occorrenza in utili strumenti per segnare ciò che la mente suggerisce, fanno da cornice alla vita di chi decide di assecondare un desiderio irrefrenabile e che proviene dalle viscere dell’anima, ovvero diventare uno scrittore.
Io, personalmente, in principio li affiggevo al muro… ma poi ho terminato i muri e le idee invece no.
Allora come fare? La soluzione più ovvia, sebbene non sia la più immediata, è girare SEMPRE con un taccuino e una penna.
Sì, SEMPRE!
Ci vuole un po’ di tempo prima che diventi un’abitudine; ma le idee non scelgono il momento migliore per nascere, né tantomeno il luogo più idoneo. E sono sicuro che anche a voi sia capitato… quindi sapete ciò di cui parlo.
Io mi sentirei perso se non avessi sempre con me il mio taccuino – ovviamente, cosa che do per scontato, ancora più importante è avere sempre con sé una penna- perché il cellulare a volte risulta molto scomodo: le idee sono fiumi in piena e non è facile contenerli; se c’è una
cosa di cui sono certo, imparata a mie spese, è che a volte rimandare può rivelarsi un dramma, poiché può succedere che un’idea fugga e non la si riesca più a ricordare.
Seppure possa sembrare impossibile.
Di recente ho letto di aspiranti scrittori che preferiscono lasciar morire idee incapaci di insediarsi stabilmente nella testa, per privilegiare quelle che invece riescono a persistere.
Come a dire: «se non sei abbastanza forte da essere ricordata, probabilmente non sei questa grande intuizione!».
Io, la penso diversamente.
I grandi maestri, da sempre, ovunque andassero, avevano con loro un taccuino in cui poter appuntare idee nate improvvisamente. E ancora oggi poeti famosi, musicisti affermati, e celeberrimi artisti, sono tutti accumunati da questa peculiarità. Dunque anche io, come loro, ho con me sempre appresso un blocco su cui imprimo ciò che la mente potrebbe smarrire.
Nome e numero di telefono, a chiare lettere, sono scritte bene sulla prima pagina nel malaugurato caso dovessi perderlo… Come è successo! Ma per fortuna, proprio grazie a questa accortezza, chi lo ha trovato me lo ha riconsegnato.
Un giorno, chissà, magari proprio in quel taccuino scoprirò di aver appuntato l’idea regina per il mio libro più bello.