Racconti dell’Alba. “Diario affilato. Giorno 2 di un mese qualsiasi” di N. Olindo

di Nicole Olindo –

Ho giurato a quello che credevo fosse l’uomo della mia vita che avrei iniziato a dipingere di nuovo. L’ho fatto, ho dipinto tre tele e diversi fogli – e sto migliorando. Ma lui ora non c’è più.

Le passioni sono terapeutiche.

Anche l’amore lo è, se vero.

L’amore ti ha fatto male.

Sì, certo, ma solo perché era una falsa infatuazione. L’amore vero non può fare del male se corrisposto e federe.

La tua falsa infatuazione ha portato al matrimonio.

Allora era un falso matrimonio.

Certo. Ma in ogni caso l’idea stessa di questo sentimento ti procura dolore, ora. Non pensi di poter tornare ad amare, sempre se l’hai mai fatto. Credi che sia troppo complicato vivere la propria umanità, ai giorni nostri.

Solo se è falso un sentimento fa male.

Scusa, ma non sono d’accordo.

Anche le idee possono deludere. Non sono, però, sempre specchi vuoti.

Le tue tele sono idee concrete. Sono amore vero. Non sono buchi nell’acqua.

Le tele, sì. Ma quello che voglio sentire no, non ha una forma e non può essere spiegato. La parola “amore” è troppo poco, troppo blanda, per descrivere qualcosa di vero. Deve esserci una spiegazione.

Mi spiace, ma non c’è. Tu vuoi amare davvero, però; o no?

Non aspetto altro, dalla vita. Credimi.

Ti sento, ti percepisco: venderesti l’anima al diavolo per riempire gli specchi della tua anima.

Giuro che starò meglio.

Ti prometto che amerai di nuovo, e stavolta per davvero.

 

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