La donna che aveva paura di essere intelligente, seconda parte [E.P.I.C.A]

A cura di Amelia Sofia Marconi
E.P.I.C.A (Equipe di Psicoterapia e Indagine su Casi Alternativi) è un insieme di immaginari incontri di una equipe di psicoterapeuti: sperimentazioni tra parole e psiche.

 

SECONDA PARTE
(leggi la prima parte)

  • Una domanda sorge spontanea a questo punto: perché è venuta da te?
  • Qui viene il bello. Tenetevi pronti. Vuole iscriversi all’università.
  • Bingo! E questo farebbe saltare il piano. –  conclude per me Lucia.
  • Va beh, dai, spara a cosa si vuole iscrivere. – con una punta di ironia Sergio.
  • Ingegneria gestionale!
  • Allora è proprio scema! Così manda tutto a monte…. – con trasporto Lucia.
  • Prova a dirglielo! Così la tranquillizzi, che non è poi così intelligente – con sarcasmo Sergio.
  • No, cioè non volevo dire scema in quel senso. Nel senso che se vuole rimanere “nascosta”, così non lo sarà più. – si spiega meglio Lucia.
  • Ed ecco perché è venuta da me!
  • Che poi, ingegneria gestionale, non è proprio nemmeno una facoltà così banale. Con un lavoro a tempo pieno, richiederà un impegno non indifferente – rifletté ad alta voce Sergio.
  • Esattamente. Ed è proprio a causa del suo lavoro che ha avuto questa idea. Il suo pensiero è stato: nel giro di cinque anni ho rivoluzionato il modo di gestire l’intero studio legale. Sono ancora giovane, e posso mettermi in gioco e poter aspirare a qualcosa di più. In altri settori o in altre aziende. E questo è stato il pensiero che l’ha messa in scacco – concludo io.
  • Ok, adesso mi è chiaro quello che le sta succedendo. Il grande lavoro da fare con lei sarà un lungo percorso di esplorazione e conoscenza di sé, sperimentarsi, mettersi in gioco, affrontando paure e resistenze che si incontreranno nel tragitto, per arrivare ad accettarsi e imparare a scegliere… si è incastrata per bene – Lucia pare aver capito il circolo vizioso in cui Cecilia si è andata a cacciare – poverina… non ha idea di cosa potrebbe succedere se “uscisse allo scoperto”?!
  • Proprio così –  confermo io. – e non solo, ne è terrorizzata. Terrorizzata di perdere tutto. Terrorizzata di ritrovarsi sola, di essere abbandonata ed emarginata, ma credo anche di perdere dei punti di riferimento. Che, per quanto non autentici, le danno stabilità e certezze.
  • Ma per fortuna è riuscita a chiedere aiuto. Ha avuto coraggio – il lato empatico di Sergio è finalmente uscito allo scoperto.
  • Martina, ma a te che impressione ha fatto? – mi chiede Lucia, visibilmente coinvolta
  • Infinita tenerezza. –  confesso io – avrei voluto tanto abbracciarla e dirle di non preoccuparsi che tutto si sarebbe risolto. Che ce la possiamo fare, insieme, a risolvere la situazione. Ho proprio sentito la sua vulnerabilità.
  • Ma ci sono momenti, persone, contesti, in cui riesce ad essere sé stessa, senza il terrore di essere giudicata? – continua lo scambio tra me e Lucia.
  • Questo ancora non lo so, l’ho vista una sola volta e di cose da scoprire ce ne sono ancora parecchie.
  • Beh, il contesto di lavoro! – si illumina Sergio – L’idea di studiare ingegneria non è nata da lì? – annuisco io – Lì si è messa in gioco per quello che è davvero, altrimenti non avrebbe rivoluzionato la gestione interna e non si sarebbe accorta del suo valore.
  • Hai ragione, lì si è messa in gioco. Forse senza accorgersene, forse sentendosi protetta nel suo ruolo di segretaria. E si è sentita capace, e per la prima volta non riesce a far tacere e inibire quel pensiero.
  • Vedi, i gatti non hanno funzionato questa volta. –  non perde occasione il nostro psichiatra per ironizzare. E pronta gli lancio un cuscino.
  • Scusa non ho resistito. Comunque, bene che questo pensiero non riesca a farlo svanire. Potrebbe essere la sua salvezza. E forse la conferma che effettivamente tanto stupida come vuole apparire non è. E in più è doppiamente coraggiosa, se seguiamo il suo schema, perché ha scelto ingegneria, comunque una facoltà in cui il numero di donne è minore, anche se in aumento. Per una persona che ha fatto del suo aderire allo stereotipo di donna e del nascondere la sua intelligenza il proprio scopo di vita, è un passo veramente significativo. – cerca di riprendere serietà Sergio.
  • Eccome, e lei questo lo sa, ed è quello che la spaventa perché le confermerebbe che non è come vorrebbe.
  • Sì, ma è di più, non di meno! –  si infervora Lucia
  • Dovremo farle capire il vantaggio che può trarre dal riconoscersi intelligente, cosa che ad oggi ha solo svantaggi. E aiutarla ad uscire dal ruolo di vittima di svalutazioni e stereotipi – concludo io consapevole della sfida che mi si porrà davanti.

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